Ottenere un involucro architettonico dotato di buone caratteristiche di isolamento, non è l’unico problema da risolvere; quello che rimane un fattore critico ai nostri climi è il surriscaldamento estivo, perché non dipende solo dai materiali impiegati ma coinvolge i criteri di progettazione.
I fattori climatici da tenere sotto controllo sono molteplici; il principale ovviamente è il tipo di esposizione al sole: è un po’ contro-intuitivo forse, ma l’esposizione ideale delle facciate vetrate è proprio a sud dove l’irraggiamento è maggiore. L’esposizione verso sud permette in inverno di sfruttare al massimo i raggi del sole basso all’orizzonte, mentre d’estate il sole a picco è facilmente schermabile dallo sporgere del tetto e da appositi accorgimenti frangisole.
Purtroppo non sempre siamo così fortunati da poter progettare le facciate vetrate quando l’edificio è in fase di costruzione, spesso l’esposizione ideale non è proprio possibile, e in questi frequenti casi l’esperienza del progettista diventa un elemento cruciale.
Sarà necessario adottare una serie di accorgimenti di schermatura e di evacuazione del calore che permettano all’edificio di essere gradevolmente abitato anche durante la bella stagione senza un importante utilizzo dell’impianto di climatizzazione; per questo motivo involucri architettonici adatti al clima del nord Europa non sono compatibili con le nostre torride estati italiane: i progettisti di quelle regioni non hanno il problema del caldo, né si devono preoccupare troppo che i colori dei materiali resistano alle calde estati assolate.
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